Rare Partners e il premio Chiara Gemmo

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Non c’era un giorno migliore per annunciarlo, Lunedì Chiara avrebbe compiuto 34 anni, lunedì è nato ufficialmente un premio che porta il suo nome.
Chiara Gemmo, montagnese, laureata a Ferrare in Scienze farmaceutiche ricercatrice internazionale, aveva 26 anni quando nell’estate del 2016 morì in un incidente in Bolivia.

Era impegnata in un tour nel Sudamerica per presentare un proprio studio sul sangue.
Chiara perse la vita a fine luglio in un incidente sul salar di Uyuni, tra i principali luoghi turistici della Bolivia, il più grande deserto di sale al mondo. Il camioncino su cui viaggiava si ribaltò forse per lo scoppio di un pneumatico. Con le morirono altre quattro persone.

Nel suo nome sono nate tantissime iniziative si solidarietà e si socialità attiva, portate abanti in particolare dall’associazione Tutti per Chiara onlus, animata da familiari e amici. Lunedì è arrivato l'annuncio di un nuovo progetto nel suo nome :”Oggi sarebbe stato il 34imo compleanno di Chiara. In noi il suo ricordo è più vivo che mai, indelebile e potente, così come inesauribili eranola sua energia e la sua determinazione” hanno scritto dall’associazione. “in una giornata segnatempo come oggi, le emozioni si fanno sentire: la lontananza sta solo negli occhi, nel cuore la presenza di Chiara è forte e vitale. Il suo sguardo sorridente, ieri come oggi, ci accompagna e ci sostiene. Immersi nei ricordi e animati da sentimenti contrastanti  - l’essenza della nostra associazione – abbiamo scelto questa data per rivelare un nuovo ed entusiasmante progetto”.

E quindi la novità “Grazie a Chiara, fonte inesauribile di ispirazione e grazie ai traguardi raggiunti durante l’anno appena trascorso, proprio oggi, 19 febbraio, prende ufficialmente vita il primo “Premio Chiara Gemmo” un riconoscimento destinato a giovani e promettenti ricercatori. E un altro piccolo, grande sogno si avvera. E’ un nuovo traguardo che vogliamo dedicare a Chiara”.
Il premio sarà portato avanti con Rare Partners e ha l’intento di promuovere l’attività di ricerca e di richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulle nuove generazioni di scienziati, “risorse indispensabili che fano sperare in un futuro migliore del Paese”, sottolineano i promotori.

Nicola Cesaro